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Franco Ferrarotti, il più noto sociologo italiano vivente, è ben più che un accademico. Il suo contributo allo studio della società è cominciato ben prima della sua pur lunga attività universitaria. Sin dagli anni Cinquanta si è impegnato per il rilancio in Italia della sociologia, che, già colpita dal fascismo, incontrava ancora l'ostilità sia del dominante gruppo culturale neoidealista, sia degli influenti intellettuali di orientamento marxista. Insofferente dei condizionamenti accademici, ha svolto un'attività a tutto campo. Nel 1951 ha fondato i "Quaderni di Sociologia" e alla vigilia del '68 la combattiva "Critica Sociologica"; ha collaborato a tutti i principali giornali italiani; si è impegnato al fianco di Adriano Olivetti per un'illuminata riforma produttiva e sociale; è stato parlamentare indipendente, con un ruolo a volte determinante, in un momento cruciale della politica italiana; ha diretto importanti strutture scientifiche; ha pubblicato un'imponente quantità di libri e di articoli. In questo volume Ferrarotti risponde a una serie di domande postegli da Umberto Melotti e Luigi Solivetti. I temi trattati concernono la società italiana, le sue trasformazioni, le relazioni tra cultura e politica, la società multiculturale, la globalizzazione e il ruolo della sociologia. Seguono documenti, interventi e testimonianze sulla sua opera, un florilegio di citazioni e un'amplia bibliografia.